La necessità di formazione dei conduttori di chiesa

Il seguente articolo è tratto dall’introduzione della guida di studio per il libro di Alexander Strauch, La Conduzione della chiesa secondo le Scritture, IBEI edizioni, (2019)

Alexander Strauch & Richard Swartley

Alcuni nostri amici, che sono anziani in un’altra chiesa, stavano discutendo sulla necessità di formare più uomini per l’anzianato. Mentre cercavano il materiale adatto per formare i potenziali anziani, uno ricordava agli altri: «Nessuno ha mai formato noi!». Sfortunatamente, quest’affermazione potrebbe essere ripetuta dal 95 per cento di tutti gli anziani e diaconi.

Perché formare uomini per l’anzianato?

La mancanza di formazione di anziani e diaconi è un problema estremamente critico. Non affrontandolo non ci preoccupiamo di formare proprio quegli uomini che devono guidare e sorvegliare le nostre chiese. Crediamo erroneamente che i nostri anziani e i diaconi comprendano cosa siano la supervisione e la cura spirituale, ma in realtà le nostre chiese sono piene di anziani e diaconi che confessano di essere impreparati e di non aver ricevuto una formazione per l’opera che devono svolgere. Anche le scuole bibliche e i seminari, per la maggior parte, non preparano adeguatamente gli uomini a fornire assistenza spirituale o guida per una chiesa.

[…]

[Anche] i conduttori di chiesa sono spesso troppo occupati dal lavoro che la chiesa stessa richiede, oppure mancano di visione per formare le future guide. Hanno seriamente sottovalutato sia la necessità della formazione, sia la loro responsabilità nel fornirla, perché come i fiori in primavera, le guide non sbocceranno senza semina e preparazione.

Kenneth O. Gangel, un esperto biblico nella gestione e nella formazione della conduzione della chiesa, ha ragione quando afferma: «La chiave per riprodurre la conduzione è pianificarla con intenzionalità»i. «Le guide della chiesa», esorta Gangel, «devono produrre guide che a loro volta riproducano guide esattamente come avviene nella famiglia cioè acquisendo esperienza, ricevendo istruzione e seguendo l’esempio»ii.

Formare gli uomini per la futura guida e il ministero non dovrebbe essere un concetto nuovo per il cristiano che ha familiarità con ciò che insegna la Bibbia. Il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo ha trascorso una parte significativa del suo ministero pubblico preparando i suoi discepoli per il futuro. Ha speso pazientemente gran parte della sua vita con dodici uomini, addestrandoli a essere le future guide della chiesa. Era un insegnante e un mentore esemplare. Il professore e scrittore biblico scozzese, A. B. Bruce (1831–1899), nella sua influente opera, The Training of the Twelve, scrive:

«Seguitemi», disse Gesù ai pescatori di Betsaida, «e vi farò pescatori di uomini». Queste parole… dimostrano che il grande Fondatore della fede desiderava non solo avere discepoli, ma avere attorno a sé uomini da addestrare per fare altri discepoli… Sia dalle sue parole che dalle sue azioni possiamo vedere che Egli ha attribuito la massima importanza a quella parte della sua opera consistente nell’addestrare i dodici. Nella preghiera d’intercessione [Gv17:6], ad esempio, parla dell’addestramento che aveva dato a questi uomini come se fosse stata la parte principale del suo ministero terreno. E in un certo senso, così è stato davvero. L’accurata e scrupolosa educazione dei discepoli assicurava che l’influenza del Maestro sul mondo fosse permanente; che il suo regno fosse fondato sulla roccia di convinzioni profonde e indistruttibili nella mente dei pochi e non sulle sabbie mobili d’impressioni evanescenti e superficiali nelle menti dei molti»iii.

Come il suo Signore, anche Paolo discepolava uomini. Aveva i suoi “Timoteo” e si aspettava che questi addestrassero gli altri: «le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri» (2 Tm 2:2). Paolo si aspettava che quando Timoteo fosse partito da Efeso avrebbe lasciato sul posto uomini addestrati e fedeli che avrebbero continuato -a loro volta- a favorire lo sviluppo di futuri insegnanti e guide.

Gli anziani delle chiese locali devono essere uomini fedeli, determinati a formare altri uomini fedeli. Gli anziani devono capire che il loro compito pastorale principale include il pianificare la guida del gregge anche per il futuro. Come sorveglianti spirituali dell’assemblea, gli anziani hanno pure l’obbligo speciale di riconoscere, sviluppare e stabilire coloro ai quali lo Spirito ha dato il desiderio di pascere il popolo di Dio.

Il fatto che lo Spirito metta in alcuni uomini il desiderio di pascere il gregge, non esclude la responsabilità degli anziani di cercare in preghiera i potenziali anziani e di sfidare, riconoscere, guidare e nominare tali uomini. Infatti, lo Spirito Santo usa le persone per aiutare gli altri a scoprire e sviluppare i loro doni e richiede anche che gli anziani proteggano la chiesa da persone invadenti e illuse che pensano di essere dotate e motivate dallo Spirito quando in realtà non lo sono. Queste persone sono di fatto un danno per la chiesa. Quindi, gli anziani devono partecipare attivamente al processo di selezione, valutazione e formazione dei futuri anziani. Che lo vogliano o meno, gli anziani incoraggeranno o soffocheranno lo sviluppo di nuovi anziani.

Non si deve presumere che gli uomini formati in un istituto di formazione teologica siano esenti dal bisogno di una preparazione specifica per assumere le responsabilità di un anziano-pastore. Sfortunatamente, spesso questi istituti addestrano un uomo a essere la guida della “sua propria” chiesa piuttosto che essere un partecipante alla pari in un consiglio di anziani. Quando invece coloro che hanno completato la loro formazione in questi istituti, hanno ricevuto una significativa preparazione nell’applicazione dei principi scritturali del governo e della cura della chiesa, ciò è di grande benedizione.

Inoltre, cosa ancora più importante, se gli attuali consigli di anziani desiderano avere in futuro degli anziani formati nella sana dottrina e competenti per servire e preservare le caratteristiche delle loro chiese, allora devono attivamente formare, guidare e pregare per uomini di qualità ora.

La formazione degli anziani è essenziale perché la chiesa risponda al grande mandato. Il comandamento del nostro Signore di andare, ammaestrare e fare discepoli in tutte le nazioni – in altre parole, il processo di discepolato – non può essere attuato senza gli anziani. In qualsiasi campo di missione, sia esso locale o a grande distanza culturale, la fondazione di nuove chiese è condizionata dalla disponibilità di anziani. Così come la stabilità di queste nuove chiese e la loro capacità di crescere saranno determinate dalla maturità dei loro anziani fondatori.

i K.O. Gangel, “Feeding and Leading”, Victor, Wheaton, 1989, p. 313.

ii Ibid., p. 309.

iii A.B. Bruce, “The Training of the Twelve”, 1871, ristampa, Kregel, Grand Rapids, 1988, pp. 12, 13. Sono fornite in questa Guida descrizioni e date solo per quegli autori non precedentemente identificati in La conduzione della chiesa secondo le Scritture.

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